Postazioni da pesca per disabili a Imola (BO)

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Lo Studio ha seguito la progettazione di postazioni da pesca per disabili a Imola, in provincia di Bologna.

Nei pressi dell’Autodromo “Enzo e Dino Ferrari”, nel territorio del comune di Imola lungo il fiume Santerno, l’Assessorato caccia e pesca della Provincia di Bologna, in collaborazione con l’A.N.M.I.C. provinciale di Bologna, e il Comune di Imola, hanno individuato una possibile area da adibire alla pesca per persone disabili, tramite un progetto di accessibilità.

L’area prescelta si trova all’interno del Parco Lungo Santerno, in un territorio che presenta le tipiche caratteristiche delle zone in riva ai corsi d’acqua interessate da ciclici fenomeni di esondazioni nei periodi particolarmente piovosi.

Accessibilità

L’accesso con l’automobile, all’area prescelta, è abbastanza agevole.

L’accessibilità all’area di pesca è resa difficoltosa dalla presenza del dislivello esistente, fra il piano del piazzale e il pelo dell’acqua. Questa particolare zona dell’area è molto spesso nascosta dalla vegetazione e quindi pericolosa.

Il Progetto

Il progetto è consistito nella creazione di un’area adibita alla pesca e accessibile a persone disabili.

In particolare si tratta di un terrapieno, situato in riva corso del fiume, che ha lo scopo di fare avvicinare in più possibile il pescatore al pelo dell’acqua, permettendogli cosi un’agevole pesca.

Una rampa di adeguata pendenza collega i due differenti dislivelli fra il piazzale e il terrapieno, quest’ultimo di ampiezza tale da permetterne agevole utilizzo.

Rispetto al contesto generale dell’area circostante, va evidenziato come questa soluzione progettuale riduce al minimo l’impatto ambientale dell’intervento, tutti gli interventi progettati sono stati costruiti con materiali naturali.

Sia le rampe che i terrapieni sono stati realizzati con grandi blocchi di pietra naturale, di adeguato spessore e dimensioni, e ricoperti in terra battuta.

Sono stati scelti questa tecnologia di esecuzione e questo materiale in quanto sono quelli che meglio rispondono alle esigenze di resistenza del manufatto alla grande forza d’urto della corrente dell’acqua del fiume durante i fenomeni di esondazioni.

Inoltre l’utilizzo della struttura in pietra naturale implica l’eventuale reversibilità, nel tempo, dell’intervento architettonico, e quindi l’eventuale semplice ripristino dello stato attuale.

Oltre alla validità dal punto di vista sociale, che permetterà alle persone disabili residenti nelle vicinanze di potere pescare in sicurezza, si ritiene infatti che, in questo contesto ambientale, la scelta dei terrapieni in pietra naturale sia ambientalmente compatibile con le tipologie degli interventi esistenti nel territorio, in quanto risulta essere la scelta meno impattante possibile dal punto di vista ambientalistico.

Il progetto è stato realizzato con la collaborazione degli architetti Rita Vannini e Giantommaso Simone.

Ordine degli Architetti di Bologna n. 2370

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